Un comune progetto di sviluppo

"Nella prospettiva del ciclo di vita familiare, la dimensione temporale assume una particolare rilevanza. Ogni fase "critica" del ciclo di vita (nascita, adolescenza, giovane adulto, coppia con figli in svincolo, coppia di nuovo senza figli, ecc...) richiede un gioco relazionale che permetta al sistema familiare di mantenere la propria unità e, nello stesso tempo, garantisca i cambiamenti adatti al momento evolutivo particolare. Si tratta di un equilibrio complesso e alternante tra esigenze che provengono dal passato e istanze che spingono verso il futuro.

I cambiamenti cosiddetti normativi della famiglia rientrano nelle attese più meno condivise dei singoli membri, sono presenti nel vissuto storico di ognuno e trovano riscontro nell'ecosistema sociale: che la nascita di un figlio modifichi profondamente il significato della relazione di coppia e i rapporti con la famiglia di origine, che la presenza di un figlio adolescente richieda dei cambiamenti che facilitino il distacco del giovane, rientra nelle aspettative condivise. Invece la nascita di un figlio portatore di handicap rappresenta un evento eccezionale e diventa quindi un fatto nuovo che irrompe drammaticamente nella vita del soggetto, nella sua famiglia, nella società. In questa situazione particolare non si possono utilizzare riferimenti appresi e aspettative condivise per affrontare la difficoltà familiare.

L'evento drammatico può bloccare l'evoluzione naturale e storica della famiglia, tanto più quanto sia presente l'immagine di "malattia" irrecuperabile e legata al singolo individuo. La presenza dell'handicap potrà ampliare difficoltà relazionali esistenti in ogni tappa dell'evoluzione naturale della famiglia, in un gioco circolare che tende a stabilizzarla. In questo caso la stessa funzione riabilitativa, pur necessaria, può comportare una connotazione ulteriore dell'handicap come irrecuperabile.

Il ruolo di "malattia" diventa dominante, non solo per il figlio disabile, ma per tutti gli altri componenti del sistema familiare, e come avviene per ogni tipo di "etichetta", può agire da profezia che si autodetermina.

L'Associazione GPLS "Gioco Parlo Leggo Scrivo" di Prato offre ai ragazzi con problemi legati all'udito e alla parola tecniche derivate dal noto e collaudato approccio della dr.ssa Drežančić, coinvolge le famiglie nella sfida di mettere in gioco le loro risorse e le sostiene nel tempo, in un percorso non solo di superamento dell'handicap ma anche di progressivo sviluppo delle tappe del normale ciclo di vita. Alle competenze logopediche si affiancano quelle psicologiche, per sostenere e indirizzare le risorse del volontariato dei familiari e le capacità degli individui verso un comune progetto di sviluppo, di crescita, di autonomia. Non si tratta di un obbiettivo semplice perché trascende l'intervento strettamente tecnico, il cui successo non garantisce però risultati pienamente soddisfacenti sul piano del carattere individuale e dei rapporti familiari: se non si mantiene coraggiosamente condivisa la tensione verso un progresso che implica sempre sfide agli equilibri volta a volta raggiunti, individui e famiglie potranno trovarsi in difficoltà ad affrontare le tappe di un ciclo vitale complicato dalla presenza dell'handicap.

Ho sempre ammirato e sostenuto l'attività dei soci, del personale e delle famiglie che fanno capo all'Associazione per lo spirito di partecipazione e solidarietà che consente loro di affrontare e superare non solo le conseguenze individuali dell'handicap, ma anche quelle familiari, e di aiutare a costruire insieme un futuro comune nella massima possibile autonomia di ciascuno. Per questo mi sono sempre sentita vicina all'Associazione e quando ho potuto ho dato un modesto contributo, sentendomi utile e contenta di partecipare al progetto; per questo sono ora onorata e fiera di essere stata chiamata a spiegare in queste poche righe le caratteristiche particolari non solo della tecnica ma soprattutto dello spirito dell'Associazione GPLS "Gioco Parlo Leggo Scrivo". Grazie!"
 
Professoressa Erica Eisenberg
Psicologa, psicoterapeuta
Professore e contratto di Psicoterapia Relazionale Sistemica dell'Università di Siena
Docente della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia C.S.A.P.R. - Prato

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